Lourdes
I pellegrinaggi a Lourdes sono un fenomeno costante e crescente che trae le proprie origini nel 1858, anno nel quale la storia ci racconta della prima apparizione della Nostra Signora di Lourdes ad una giovane del posto, Bernadette Soubirous, primogenita di 5 figli.
Lourdes è una cittadina collinare della Francia, circondata dai Pirenei ed attraversata dal fiume Gave, grande centro di pellegrinaggio mariano e contemporaneamente località turistica estiva ed invernale molto ricercata, grazie alla sua posizione circondata da montagne, che offre diverse possibilità di escursione. A valle si trova la zona dei santuari, meta principale del turismo religioso, e la zona alberghiera dove trovare alloggio durante i giorni di permanenza per il pellegrinaggio a Lourdes. Gli eventi che consegnano Lourdes alla fama mondiale hanno inizio l’11 febbraio 1858, quando Maria appare per la prima volta a Bernadette, mentre lei si accingeva a raccogliere la legna lungo le rive del fiume Gave, che attraversa la città. Seguiranno altre apparizioni nell’arco di quasi due mesi, per un totale di 18 apparizioni documentate tra l’11 febbraio e il 7 aprile 1858.
Ci sono molti luoghi a Lourdes interessati dal movimento pellegrino del turismo religioso, tutti in un certo modo legati alle vicende storiche delle apparizioni di Maria Vergine alla giovane Bernadette. La grotta è il posto dove Maria chiede di radunarsi in pellegrinaggio durante l’undicesima apparizione. Il molino di Boly si trova tutt’oggi in loco, ed è uno dei punti di raduno dei pellegrini, di proprietà di Francesco Soubirous fino al 1854. Il Cachot invece è una specie di alloggio, meglio dire una stanza piccola ed umida, in precedenza adibita a carcere, ove Bernadette vi fa ritorno il 21 gennaio del 1958, qualche giorno prima dell’inizio delle apparizioni. Bernadette muore di asma all’età di 35 anni durante il suo servizio nel convento di Nevers, e le sue spoglie sono perfettamente conservate nella cappella del convento di Nevers, altro punto di ritrovo, preghiera e commemorazione per i fedeli; nel 1933 viene proclamata Santa da Pio XI. Lourdes accoglie persone di tutte le origini, razze e provenienza, senza distinzione alcuna. Non è raro trovare anche persone malate o disabili, che si recano in preghiera, ma qui preferiamo non addentrarci in un argomento cosi delicato e personale, come la fede.
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Una toccante testimonianza di un pellegrino recatosi a Lourdes:
Il santo del giorno è:
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Quest’anno vado con la mia parrocchia spero sia una bella esperienza.
Ognuno ha emozioni diverse quando visita questo luogo, ma ti assicuro che ti porterai con te sempre il ricordo di questa esperienza.
Non è proprio così vicino ma per visitare questo luogo così sacro e affollato mi sono decisa e insieme a delle amiche siamo andate. Il paesaggio è molto crudo ma la preghiera e il calore delle persone lo riempiono. Abbiamo passato 6 giorni molto belli. Ciao a tutti.
Andare in pellegrinaggio a Lourdes,anche a titolo personale, come spesso io faccio ultimamente, è sempre bello e commovente, un’esperienza che “ricarica” davvero… E poi, diciamo la verità, è cosa buona anche visitare i gradevoli dintorni,le belle località vicine. In una parola, dunque, val proprio la pena di andarci…! Ciao a tutti, Maurizio.
La cosa che più mi è rimasta impressa è la fila enorme ed eterogenea che c’era per andare alla Grotta: anziani, giovani, neri, bianchi, bambini, malati e non tutti in fila per adorare la Madonna..un’immagine che ancora oggi a distanza di 7 anni mi fa riflettere.
Ho fatto la prima comunione a Lourdes nel 1971 con padri monfortani, segno indelebile per tutta la vita. Un richiamo fortissimo il ritornarci
Ci sono stata l’anno scorso, un luogo dal fascino indiscutibile e dalla misticità inarrivabile.
Un’esperienza indimenticabile! Consiglio vivamente a tutti i fedeli che vogliono trovare la pace interiore.
Un’ esperienza che si merita davvero tutta la sua popolarità! Una tappa immancabile che tutti i fedeli una volta nella vita dovrebbero fare.
Una meta mistica che non lascia nessuno indifferente. E’ stato un susseguirsi di emozioni che ti conducono alla scoperta dell’io interiore.